11 gennaio 2017
Antonia e Ugo Mulas
Alcune opere fotografiche di Antonia e Ugo Mulas nel Museo San Fedele – Itinerari di arte e fede sono presentate per la prima volta al pubblico mercoledì 11 gennaio 2017 alle ore 18.30, in concomitanza con l’inaugurazione della Mostra nella Galleria San Fedele “Antonia Mulas. San Pietro: la gloria si fa inquieta”.
Ugo Mulas, Lucio Fontana L’attesa, 1964
Stampa ai sali d’argento su carta baritata, cm 50x60
Courtesy Archivio Ugo Mulas - Milano, Galleria Lia Rumma - Milano/Napoli
«[…] fu allora che capii come il momento preparatorio, quello che precede il taglio, era il più importante, quello decisivo. Allora ho pregato Fontana di fingere di fare dei tagli. Così abbiamo messo una tela nuova sulla parete, e Lucio si è comportato come quando aspetta di fare un taglio, col suo stanley in mano, appoggiato alla tela, in alto come se il lavoro iniziasse in quell'attimo: lo si vede di spalle, si vede una tela dove non c'è ancora niente, c'è soltanto una tela e lui nell'atteggiamento di chi comincia a lavorarci sopra. È il momento in cui il taglio non è ancora cominciato e l'elaborazione concettuale è invece già tutta chiarita. Cioè quando vengono a incontrarsi i due aspetti dell'operazione: il momento concettuale che precede l'azione, perché quando Fontana decide di partire ha già l'idea dell'opera e l'aspetto esecutivo della realizzazione dell'idea. Forse proprio per questa concentrazione e aspettativa concettuale Fontana ha chiamato i suoi quadri di tagli "attese"» (La Fotografia, Fotografie e testi di Ugo Mulas, Einaudi, Torino, 1973).
Antonia Mulas, San Pietro, Santa Veronica di Francesco Mochi, 1977-1978
Stampa ai sali d’argento su carta baritata
Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano
La visione rivoluzionaria, femminile, di Antonia Mulas – fotografa, documentarista, artista – della basilica di San Pietro a Roma è illustrato nella Mostra “Antonia Mulas. San Pietro: la gloria si fa inquieta” , a cura di Manuela Gandini e Andrea Dall’Asta SJ, che si inaugura presso la Galleria San Fedele e che è aperta al pubblico fino al 4 febbraio 2017.
Da questi racconti in frammenti emerge come un senso di vuoto, una sorta di ambiguità soffusa. Una fragilità nervosa si impone al cuore della magniloquenza di gesti solenni e retorici. La gloria si fa inquieta.
Antonia, moglie di Ugo Mulas, è stata protagonista di un periodo vivacissimo dell’arte e della politica. La Mostra a lei dedicata conduce in un viaggio di quattro secoli tra le opere di Gian Lorenzo Bernini, Antonio Canova, fino a giungere a Francesco Messina attraverso quindici fotografie di grande formato scattate nel 1977 - 1978, che cercano di catturare con grande profondità ottica, particolari che appaiono sin dal primo sguardo, frammenti di un discorso più ampio, complesso, quasi sottaciuto. Volti e arti deformati da estasi o dolore evocano l’esperienza umana attraversata dal divino, le ore del quotidiano sembrano scorrere sulla pelle dei santi. È un racconto scuro, sublime e sensuale che attinge alla profondità dell’anima.
Le statue ritratte solo con luce naturale, semplicemente illuminate dal sole, sono presentate in una sequenza continua lunga in origine 27 metri e mostrata in questa occasione in un frammento di 9 metri.
Si ringraziano Melina e Valentina Mulas