Nanda Vigo - Private Collection

Le sale di Genesis Space sono state appositamente ricavate nel Museo San Fedele per ospitare una selezione delle opere donate dall'artista, architetto e designer Nanda Vigo alla Fondazione Culturale San Fedele (108 opere in totale).

Gli insoliti accostamenti, i rimandi di forme e di colori, gli “affollamenti” che rifiutano di assoggettarsi a criteri di una rigorosa esposizione lineare o cronologica, vogliono rievocare l’atmosfera creativa che si respirava nella casa milanese dell’artista, in cui i lavori, allestiti ovunque, erano parte integrante della quotidianità. Circa sessanta opere permetteranno così al visitatore di leggere uno spaccato dell’arte italiana e internazionale del Novecento, soprattutto degli anni ’60 e ’70.

La collezione si inserisce pienamente nel percorso del Museo San Fedele, anzi, ne costituisce il punto iniziale. Basandosi sulle ricerche che prendono avvio dagli anni ‘50, le opere fanno emergere la necessità di «ripartire da zero», segnando una rottura definitiva con i dogmi dell’arte tradizionale: un cambiamento epocale, dunque. È un «ricominciare» che coinvolge i diversi aspetti della vita umana, come appare evidente nelle ricerche di Lucio Fontana che si propone di attraversare la superficie del reale per dirigersi verso l’“oltre” della tela, verso un assoluto, una trascendenza, o di Piero Manzoni, che intende proporre con i suoi Achrome spazi totali, aperti a infiniti significati possibili. La collezione Nanda Vigo costituisce dunque un’integrazione fondamentale delle opere già presenti in Museo che si snodano negli spazi della Chiesa di San Fedele e negli spazi annessi, facendo affiorare quella dialettica tra arte e fede, tra presente e passato, tra ricerca umana e ricerca religiosa, che esprime il desiderio dell’uomo di vivere un’esperienza, da cui affiori quanto è autenticamente umano, continuamente teso tra vita e morte, dolore e gioia, aspirazione a un destino di comunione e di fraternità.

Le sale che accolgono le opere della donazione stabiliscono un legame significativo con le ricerche compiute dalla Galleria San Fedele in quegli stessi decenni del Novecento, ponendosi quindi in stretto dialogo con la storica tradizione espositiva del San Fedele, da sempre caratterizzata da grande sperimentalità e attenzione ai linguaggi del contemporaneo.

Piero Manzoni