Altare del Cristo morto (XVII sec)


L'altare della cripta dedicata alla Passione di Cristo è circondato da colonne di granito che lo separano da un deambulatorio. È in marmo bianco e nero e raffigura il Calvario. Un crocifisso di legno al centro è affiancato dalle statue della Madonna e di San Giovanni Evangelista. Ai lati in basso, due angeli in marmo compiangono il Cristo morto di Andrea Fantoni, scultura lignea del XVIII secolo, posta sotto l'altare. Dietro l'altare, nella parte più interna delle colonne del deambulatorio, è presente l'opera Gerusalemme Celeste (2018) di Sidival Fila.

Sidival Fila
Gerusalemme Celeste
(2018)
Installazione

L’installazione è rappresentata da tre elementi distinti che vanno a comporre un’unica scultura, che occupa lo spazio compreso tra il retro dell’altare e le colonne del deambulatorio. Il primo dei tre elementi è costituito da un telaio in ferro a T della misura di 212 x 65 x 5 cm, intrecciato con fili in poliammide estesi e in tensione e di diametro differente, che si pone come sfondo alla figura del Cristo giacente all'interno dell’altare. La struttura ha funzione di dossale. Il secondo elemento è costituito anche in questo caso da un telaio in ferro a T di forma parallelepipeda, che misura 111 x 58 x 43 cm, intrecciato con fili in poliammide tesi ad alta tensione e di diametro differente, sospeso da due cavi in fibra di carbonio, alla cui estremità inferiore è presente il terzo elemento della scultura, ovvero un parallelepipedo (73 x 37 x 27 cm) composto da 6 lati in seta naturale di fine ottocento con tessitura a telaio e cucita.
Il dossale in ferro, se visto frontalmente, si pone come sfondo al Cristo morto; la figura di Gesù diventa porta verso l’aldilà, passaggio verso l’Oltre, verso la pienezza di vita che ci ha offerto attraverso la Sua morte, fonte di vita eterna. Ma se si cambia prospettiva e lo si guarda dal retro, all'interno dello spazio della Gerusalemme Celeste, in cui la vita ha ormai raggiunto la pienezza, il dossale diventa velo del corpo deposto e la figura di Cristo non scompare ma appare trasfigurata, come appartenente ormai alla realtà del divino. L’altra struttura, composta da due parallelepipedi, uno in ferro e l’altro con sei lati in seta cucita, non ha pretesa di essere descrittiva, ma allude a un elemento di quella realtà trascendente di cui fa parte, perché costituita da materia evanescente, trasparente, che trasmette, attraverso la sospensione e la vibrazione dei fili, la sensazione e l’emozione di un elemento discendente nello spazio, vera e propria metafora della Gerusalemme Celeste.
Altare Cripta Dettaglio